A volte, passando vicino a luoghi carichi di storia, ci sembra di udire le voci chi chi l’ha realmente vissuta, di coloro che l’hanno fatta e ci hanno permesso di essere ciò che siamo.
Per questo abbiamo chiesto a chi c’era se si ricordava immagini e suoni e se voleva condividerli con noi. Quando abbiamo sentito nonna Vincenza cantare ci siamo immaginati ragazzine e ragazzini dell’epoca, davanti alle bacinelle di acqua calda che cantavano, oppure tessitori di seta preziosa tra fili e macchinari della filanda. Così abbiamo imparato questa canzone, la stessa che potevano sentire le persone che passavano da lì, tutti i giorni.
Durante l’intervallo mensa abbiamo rinunciato al nostro tempo di gioco per cantare, proprio con la filanda sullo sfondo: così siamo diventati filandaie e tessitori anche noi, magari nella nostra fantasia: ce l’abbiamo messa tutta!
Siamo sicuri che le voci del presente e quelle del passato devono stare insieme, perchè è un modo per capire da dove veniamo.
Mi sono emozionata tantissimo.
Grazie mille per il bellissimo lavoro che avete realizzato.
Un grosso abbraccio. 🥰
I nostri nonni sono la nostra storia❤
E anche mia nonna Vincenza Rosa ha lasciato un segno indelebile a questi bambini oltre che a me, siete stati grandi.
Con affetto tuo nipote Claudio❤
Nulla di più bello e prezioso.
Accostare generazioni così distanti hanno reso questo momento speciale!
Un abbraccio a nonna Vincenza, un applauso alle maestre e ai loro bambini.
Complimenti, anche questa è scuola, la migliore!
Splendido lavoro…due generazioni che si incontrano/ supportano e confrontano.🤩🤩🤩
Grazie per i vostri meravigliosi commenti. Ormai per i bambini è un po’ anche la loro nonna:)