Gino Bartali è nato il 18 luglio 1914, a Ponte a Ema (in provincia di Firenze). Era il terzo di quattro figli di Torello Bartali, un piccolo proprietario terriero. A 13 anni iniziò a lavorare in un negozio di biciclette e, a 21 anni, iniziò ad esordire come ciclista dilettante. Nel 1934 diventò campione della Toscana vincendo la quinta edizione della Coppa Bologna; decise poi di passare al professionismo. Vinse il Giro d’Italia nel 1936, ma valutò l’idea di abbandonare la carriera a causa della morte del fratello durante una gara dilettantistica. L’anno seguente vinse il Giro d’Italia e venne nominato capitano della Nazionale per il Tour de France, ma dovette ritirarsi in seguito . La sua carriera fu inevitabilmente condizionata dalla seconda guerra mondiale, infatti il regime fascista lo obbligò a saltare il Giro d’Italia del 1938. Il giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia, Coppi vinse il Giro d’Italia, aiutato dal compagno di squadra Bartali; per i seguenti cinque anni, entrambi dovettero interrompere la loro carriera. Nel 1940 sposò Adriana Bani, insieme a cui ha avuto tre figli. Durante la guerra, Bartali lavorò come riparatore di biciclette, aiutando, allo stesso tempo, i rifugiati ebrei (nel 2005, l’allora presidente della repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo premiò con la medaglia d’oro al valore civile, e, nel 2013, venne dichiarato “Giusto tra le nazioni”). Alla fine della guerra, nonostante si pensasse che la sua carriera fosse finita, a causa della sua età, Bartali vinse il Giro d’Italia, il Giro di Svizzera, la Milano-Sanremo e il Tour de Suisse. Riuscì a vincere il Tour de France del 1948, riuscendo ad allentare il clima di tensione dovuto all’attentato a Palmiro Togliatti. La leggendaria rivalità tra Coppi e Bartali, sembrò appianarsi durante il Tour de France del 1952. Decise di concludere la sua carriera di ciclista nel 1954, con un circuito professionistico creato appositamente per l’occasione. Decise poi di dedicarsi maggiormente alla sua famiglia, evitando il mondo del ciclismo. Tra il 1989 e 1990, condusse il TG satirico Striscia la Notizia. Gino Bartali è morto il 5 maggio 2000, a 85 anni, a causa di un attacco cardiaco, nella sua casa di Firenze. È stato poi sepolto nel cimitero di Ponte a Ema. E’ ricordato nel giardino dei giusti.
Non lo sapevo!!!!!!!
che bello questo articolo
La storia di Bartali è davvero un’avventura. E’ stato molto interessante leggerla. Bravo