Eravamo in gita in barca, il nonno l’aveva appena comprata, eravamo emozionati: non eravamo mai stai sul lago di Como!
Tutt’a un tratto l’imbarcazione colpì qualcosa, era strano: fuori dall’acqua non si vedeva nulla solo un’ombra. Il nonno spense il motore e cercammo di tirare fuori quella strana sagoma; non appena riuscii ad afferrarla, ci accorgemmo che perdeva sangue!!! Chiamammo la polizia locale che arrivò con un motoscafo dentro il quale si trovava una barella ricoperta da un telo, ci dissero di non guardare, ma dal rumore si capiva che stavano caricando il corpo ormai senza vita sulla barca. Ci lasciarono lì da soli dicendoci di stare attenti a non toccare l’acqua, perchè poteva essere quella la potenziale causa del decesso. Dopo quella frase sentii un brivido attraversarmi il corpo, avevo la sensazione che qualcosa non andasse: infatti io l’acqua l’avevo toccata! L’ avevo fatto per tirare fuori il morto!! Pensandoci bene era come se la mia mano andasse a fuoco, la sentivo bruciare, con l’aiuto del nonno mi sciacquai la parte che mi faceva male, e tornammo a casa.
Era sera e nel mio letto ripensai all’immagine di quella persona, la mia mente era un po’ confusa per via dello shock, ma riuscivo a distinguere le immagini. I conti tornavano, eccome! Dopo aver toccato l’acqua mi ero ustionata la mano e quella persona aveva tutto il corpo bruciato: quindi era per via dell’acqua bollente che quella persona morì. Dissi a mio nonno di accompagnarmi dal detective per spiegargli il mio ragionamento. L’investigatore capì tutto e mi chiese di aiutarlo a capire il perchè dell’acqua così calda. Tornammo sul lago ed all’istante vidi delle persone gettare una sostanza proprio sulla scena del crimine. Lo dissi al poliziotto più vicino a me; lui fece condurre la barca verso di loro che iniziarono a scappare. L’inseguimento durò circa 8 minuti: il nostro motoscafo era più veloce della loro normalissima barca a motore. Portati i colpevoli in caserma il detective riuscì a farli confessare. Dissero che gettavano acido nel lago, e per loro era come se gettassero via i loro problemi avuti in precedenza.
Ero felice: grazie a me riuscimmo a scovare i colpevoli dell’omicidio sul Lago Di Como.