Con questo articolo vi voglio raccontare e descrivere il lavoro che svolge mia cugina, che è una dottoressa all’ospedale di Lecco. Il suo è un lavoro molto importante perché lavora in sala operatoria e in rianimazione.

Il suo lavoro le permette di occuparsi di tante cose diverse, è molto impegnativo, non ha orari  e lavora anche nei giorni festivi.

In sala operatoria addormenta e risveglia i pazienti che hanno bisogno di fare un’operazione per poter stare meglio.

In rianimazione, che è il reparto dove vengono ricoverati i malati più gravi di tutto l’ospedale e dove i medici cercano di aiutarli a stare meglio utilizzando tante medicine e tante macchine che servono a guarire le parti del corpo ammalate e a permettere ai pazienti di stare di nuovo bene.

Ci sono urgenze che avvengono all’interno dell’ ospedale (i pazienti già ricoverati in ospedale qualche volta possono improvvisamente diventare più gravi  ed avere bisogno delle medicine o delle macchine che hanno solo in rianimazione per stare meglio) oppure urgenze che arrivano in pronto soccorso  (pazienti che hanno avuto gravi incidenti stradali o che sono state molto male a casa loro).

Questi compiti non sono sempre facili da svolgere, perché spesso i medici hanno poco tempo a disposizione per fare molte cose e devono farle nel miglior modo possibile, per aiutare i pazienti. Più sono gravi, tanta più attenzione  devono porre quando decidono di addormentarli e quando devono svegliarli e quando sono davvero molto gravi, li portano ancora addormentati dalla sala operatoria fino in rianimazione, per avere a disposizione tutte le macchine che posso servire per svegliarli piano piano quando i loro organi ammalati staranno meglio. Per fortuna è molto raro che un paziente non si svegli e muoia in sala operatoria, ma è una cosa che può succedere ai pazienti estremamente gravi che hanno dei problemi seri agli organi più importanti del nostro corpo; queste situazioni sono sempre molto difficili da gestire anche per i medici, perché, pur essendo molto dispiaciuti per quello che è successo, devono trovare la forza per spiegare ai parenti di questi pazienti che cosa è successo e i motivi per cui non è stato possibile salvarli.

Io ammiro molto mia cugina e con lei tutti i medici per il lavoro che tutti i giorni fanno, perché hanno nelle loro mani la vita di molte persone.

Ludovica