Oggi è stato il terzo giorno di navigazione. Quasi a metà giornata, abbiamo scoperto un cosa che non ci aspettavamo. La vedetta, a un certo punto, ha gridato che avevamo avvistato terra. Noi eravamo stupiti e ci domandavamo se fossimo già arrivati in India. Impossibile. Abbiamo deciso di fermarci. Era un’isola molto piccola ma bella. Abbiamo lasciato qualche marinaio a guardia della Seconda del Mar e io, Youssèz, Kosimos, Valencia e Reinaldos siamo andati con alcuni marinai in avanscoperta. C’erano soltanto alberi, nient’altro. Non c’erano animali o altre specie viventi. C’eravamo noi, la foresta e un terreno sabbioso circondato dall’oceano. In ogni caso ho deciso di trattenermi sull’isola per un po’ di tempo. Ci siamo fermati pochi minuti per riprendere fiato e poi abbiamo ricominciato a camminare. All’inizio pensavamo non ci fosse nessuno a parte noi e gli alberi sull’isola misteriosa, ma dopo un po’ ci siamo accorti che non eravamo soli. C’era anche un branco di simpatiche scimmie. Quando ci hanno visti, ci sono saltate addosso mostrando i denti e alzando i pugni, così io ho ordinato di fuggire. Tutti abbiamo cominciato a correre in direzione della nostra nave. Ma la strada, purtroppo, non era quella giusta. Per fortuna, dopo poco, non serviva più correre, perché ora mai le scimmie erano sparite. Il problema a quel punto era un altro: ci eravamo persi! Così abbiamo cominciato a gridare in cerca di aiuto, ma invano. Nessuno ci ha sentiti. Adesso siamo dispersi su questa maledetta isola. Kosimos e Valencia sono andate a cercare la direzione giusta, ma sono appena tornate e mi hanno detto di non averla trovata. Finalmente all’orizzonte vediamo delle persone che corrono in contro: siamo salvi.

(Erika)