1) Come si procuravano l’acqua i Romani?
I Romani, quando non potevano prendere l’acqua direttamente da fiumi e sorgenti, la prendevano dall’acquedotto. Fino al 5° secolo a.C. raccoglievano l’acqua direttamente dal fiume Tevere, poi, ingrandendosi la città e aumentando le esigenze dei cittadini, vennero progettati e costruiti gli acquedotti: il primo risale al 312 a.C.L’acquedotto prendeva l’acqua da fiumi o sorgenti: occorreva scegliere bene l’acqua da portare in città, valutandone la purezza, il sapore, le proprietà attribuite ai sali minerali contenuti nell’acqua. In secondo luogo andava scelto un percorso che potesse garantire una pendenza costante, intorno al 2%: per quanto spettacolari. le grandi arcate venivano usate il meno possibile, preferendo seguire le pendenze dei rilievi, anche a costo di allungare il percorso.
Un accorgimento per garantire un regolare afflusso d’acqua nella condotta, i Romani costruivano delle dighe, soprattutto nelle regioni più secche, Le dighe potevano servire anche per alimentare i mulini. Prima di essere incanalata, l’acqua passava attraverso delle vasche che rallentavano il flusso, per consentire alla sabbia e al fango di depositarsi (piscinae limariae). Queste vasche erano anche durante il percorso.
L’acqua correva per lo più sottoterra; nelle zone in cui doveva scorrere in superficie veniva costruito un fosso rinforzato: un canale sempre protetto da lastre. Per evitare danni, l’acquedotto era sempre segnalato da grandi cippi. Alla fine l’acquedotto terminava in una cisterna, da cui le persone attingevano l’acqua per portarla nelle proprie case.
2) Di quale materiale era fatto l’acquedotto?
Gli acquedotti di Roma erano costruiti in stagno e pietra. Sono nove ed il più antico è Aqua Appia. Nella foto puoi vedere l’acquedotto di Pont du Gard in Francia.
3) Quali erano i problemi dell’acquedotto romano?
Tutti gli acquedotti erano pubblici: il danneggiamento del condotto o l’inquinamento dell’acqua erano severamente puniti. Uno dei problemi più seri era la manutenzione che si rivelò molto faticosa e dispendiosa. Un altro problema era l’inquinamento dell’acqua: bisognava infatti riparare eventuali perdite, pulire le condotte dalla ghiaia e dal calcare, controllare che non ci fossero punti a rischio di crollo. Infine, col crescere della città si fece più pressante il problema del rifornimento idrico e divenne sempre più difficile gestire l’acquedotto.
4) A cosa serviva l’acqua che l’acquedotto portava in città?
L’acqua serviva certamente per il consumo e l’utilizzo domestico: i ricchi ricevevano l’acqua direttamente nelle loro case, mentre i comuni cittadini dovevano prenderla dalle fontane pubbliche.
inoltre l’acquedotto alimentava in altro importante servizio per i cittadini: le terme.
Le terme erano dei grandi edifici pubblici con scopi igienico-sanitari. Alle terme poteva avere accesso quasi chiunque, anche i più poveri, in quanto in molti stabilimenti l’entrata era gratuita o quasi.
Le numerose terme erano un luogo di socializzazione, di relax e di sviluppo di attività vive per uomini e donne che, in spazi ed orari separati, facevano il bagno.
Le prime terme nacquero intorno al II secolo a. C., in luoghi dove era possibile sfruttare le sorgenti naturali di acque calde o dotate di particolari doti curative. Col tempo, soprattutto in età imperiale, si diffusero anche dentro le città, grazie allo sviluppo di tecniche di riscaldamento delle acque sempre più evolute. Al riscaldamento dell’acqua provvedevano i focolari sotterranei che diffondevano aria calda dagli spazi sottostanti alle pavimentazioni sospese dei vani da riscaldare. Ai lati delle vasche erano disposti spogliatoi e servizi.
Quando si entrava nelle terme si poteva seguire il percorso previsto che inizialmente ti faceva immergere nel tepidarium (acqua tiepida), per abituare il corpo all’abbassamento di temperatura, poi nel frigidarium (acqua fredda) ed infine nel calidarium ( acqua calda). Successivamente il percorso ti invitava a tornare nel tepidarium e poi c’era la possibilità di fare dei massaggi, ben ricoperti di olio.
bello