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6 Febbraio ’20: Opera Domani ” Rigoletto” di Giuseppe Verdi – classi seconde

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Rigoletto è  un buffone di corte che possiede degli oggetti necessari per far ridere la compagnia del duca di Mantova.
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Monterone, il padre di una ragazza corteggiata dal duca, scaglia una maledizione contro il duca e contro Rigoletto. Il povero Rigoletto rimarrà colpito dalla maledizione.
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Rigoletto  affranto e colpito dalla maledizione,torna a casa dalla figlia Gilda, che verrà poi corteggiata dal duca.
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Il duca fingendosi uno studente povero ed innamorato raggiunge Gilda. Mentre lei verrà colta realmente dall’amore per lui.
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I figuranti di corte ingannano Rigoletto facendogli indossare una maschera che gli impedisce di vedere e sentire così da potergli sottrarre la figlia.
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I figuranti raccontano al duca di Mantova come hanno fatto a rapire la figlia di Rigoletto.
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Quando Gilda si sveglia incontra suo padre e insieme decidono di scappare e andarsene da Mantova.
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Allora Rigoletto incarica Sparafucile, un uomo che viene assoldato per assassinare le persone, di uccidere il Duca. Sparafucile viene aiutato dalla sorella aspettando in una casa sulle rive del fiume Mincio l’ arrivo del Duca.
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Gilda sentendo e vedendo le discussioni dei fratelli decide di sacrificarsi al posto del Duca perchè ancora innamorata.
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Rigoletto prima di gettare il corpo del Duca nel fiume sente il suo canto capendo l’ inganno.
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Dopo aver aperto la cassa vede la figlia agonizzante con cui scambia le ultime parole prima di morire.

 

per vedere l’opera:  Rigoletto

 

 

 

 

 

3 Maggio 2019: le classi terze a La Spezia e Portovenere

 

Una missione coraggiosa

I sei incursori della Marina erano stati sbarcati dal sommergibile Scirè al largo di Alessandria: entrarono di notte nel porto approfittando del fatto che gli inglesi avevano abbassato le reti di protezione per fare entrare tre cacciatorpediniere.

Dopo 5 ore di immersione, i 6 italiani riuscirono a piazzare le cariche dei loro tre maiali sotto le corazzate Queen Elizabeth e Valiant e sotto la nave Sagona.

La missione era iniziata con la partenza del sommergibile Scirè da La Spezia il 3 dicembre: comandato dal tenente Junio Valerio; il battello fece scalo in un porto italiano dell’Egeo per imbarcare gli incursori che arrivarono in aereo il 14.

L’attacco ad Alessandria era previsto il 17 dicembre, ma il mare mosso fece ritardare l’azione. La notte del 18 i tre “maiali” si avvicinarono. Gli incursori dovevano dividersi, navigare in immersione fin sotto la chiglia delle navi, piazzare le cariche ad orologeria, abbandonare il maiale ed emergere lontano dal porto per provare a fuggire.

De La Penne e Bianchi erano da ore in movimento, il respiratore ad ossigeno del palombaro-capo andò in avaria, il sottufficiale fu costretto ad emergere e fu arrestato dalle sentinelle. De La Penne trascinò il “maiale” sul fondo del porto, scollegò la testata esplosiva e la piazzò riemergendo stremato, anche lui fu arrestato.

Alle 5,30, mezz’ora prima del scoppio, de La Penne chiamò gli inglesi e confessò. Il comandante fece evacuare l’equipaggio, ma fece riportare De La Penne e Bianchi nella cella sotto la linea di galleggiamento.

Alle 6 l’esplosione sfondò la Valiant. I due italiani si salvarono, vennero evacuati dagli inglesi che li tennero prigionieri fino al termine della guerra.
Anche altri due incursori vennero catturati dagli inglesi, anche se riuscirono ad affondare una petroliera e danneggiare un incrociatore. Antonio Marceglia e Spartaco Schergat, con il “maiale” affondarono la Queen Elizabeth, si sganciarono per tempo e riuscirono a fuggire dal porto.

I lavori per Opera Domani prodotti dalle classi seconde

 

“L’elisir  d’amore” di Donizetti

 

 

L’opera

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

4 maggio 2018 : le classi seconde visitano Padova

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interno della cappella degli Scrovegni

giudizio universale
giudizio universale

Inferno nel giudizio universale: nel mostro sulla spalla sinistra del diavolo si può vedere il viso del papa Leone che Dante ha messo nell’inferno

 

Adorazione dei magi con la cometa

Compianto sul cristo morto   

Bacio di Giuda

crocifisso di Giotto

cattedrale di Sant’Antonio da Padova

Appartamento di

  

visite guidate anno 2016

18 Ottobre 2016

visita d’istruzione  al Forte di Bard in Val d’Aosta

classi terze

 

Il Forte di Bard è stato testimone di tante battaglie importanti a livello europeo. Per raggiungere le sale abbiamo usato degli ascensori panoramici con la vista sulla Valle e sulla Dora Baltea. La guida ci ha spiegato come le tecniche usate nell’architettura del forte, in caso di invasione dei nemici rendeva a questi più difficile il raggiungimento di alcune sale. Ci ha spiegato anche che dentro ogni castello e ogni forte sono necessarie una cisterna e una cappella. La cappella del forte è abbastanza grande, da questa è divisa una parte che era destinata alle poche donne che abitavano il Forte. Il Forte di Bard era anche una polveriera. La polvere da sparo usata negli scontri veniva custodita nell’ala più sicura. Abbiamo visitato anche le prigioni sotterranee. Queste prigioni sono molto piccole e i prigionieri dovevano stare in cattive condizioni, al freddo e al buio. La guida ci ha fatto esperimentare le emozioni che provavano i prigionieri quando si trovavano nelle celle, facendoci entrare nelle prigioni. La differenza era solo che adesso c’è il riscaldamento, mentre prima i prigionieri dovevano patire il freddo e il buio.

Data la sua posizione strategica, la rocca di Barda fu fortificata fin dai tempi più antichi.
Alla metà del XIII secolo il castello passò sotto il dominio sabaudo.
Nel 1661 il duca Carlo Emanuele II concentrò a Bard il presidio del Ducato di Savoia in Valle d’Aosta.
Il 14 maggio del 1800, 40000 uomini guidati da Napoleone Bonaparte, i quali facevano parte dell’Armata d’Italia, varcarono il San Bernardo per sorprendere l’esercito austro-piemontese.
Proseguirono fino a Bard, dove l’avanzata fu arrestata dalla guarnigione austriaca. Dopo 14 giorni di eroica resistenza venne firmata la resa, qualche tempo dopo Napoleone fece radere al suolo il forte.
Carlo Felice di Savoia, timoroso di nuove aggressioni da parte dei francesi, affidò il compito di redigere un progetto di ricostruzione all’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero: i lavori di riedificazione si durarono otto anni, dal 1830 al 1838, consentendo la realizzazione di diversi corpi di fabbrica disposti su piani differenti: poste più in basso, su due distinti livelli e ideate a forma di tenaglia, l’Opera Ferdinando e l’Opera Mortai; nella parte centrale, l’Opera Vittorio; più in alto, l’Opera Gola e l’Opera Carlo Alberto; per un totale di 283 locali.
L’Opera Ferdinando si presenta a forma di tenaglia ed è costituita da due corpi di fabbrica, l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore.
Il Forte è servito da una strada esterna, sul lato sud, che permette di accedere al cortile dell’Opera di Gola, e da una strada interna, sul lato nord, che permette di arrivare all’Opera Carlo Alberto
La sommità della rocca è facilmente raggiungibile grazie ad avveniristici ascensori panoramici che dal Borgo di Bard, ai piedi del Forte, consentono l’accesso all’Opera Carlo Alberto.

27, 28, 29   Ottobre 2016

 

USCITA  ALL’  OASI ECOLOGICA DI BAGGERO  (MERONE)

tutte le classi

IL DEPURATORE

 

29 Aprile 2016

uscita didattica  per le classi seconde a Genova