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Il cielo in arte
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Il cielo in arteLa tomba di Nefertari XIII a.CNotte stellata sul Rodano VAN GOGH 1888 ParigiMatisse notte di Natale. (MOMA NEW YORK) 1951 Mirò luna e stelle 1967VAN GOGH Campo di grano con cipressi 1989 LondraMagritte la corda sensibile/ Infinita ricognizione 1930Giotto cappella degli Scrovegni
La tomba di Nefertari XIII a.C
Uno dei primi cicli pittorici in cui compare il cielo ed in cui il cielo riveste grande importanza. Più di 3500mq di dipinti che rappresentano il passaggio dalla vita alla morte della regina Nefertari (la più bella tra le belle); il soffitto dell’intera tomba è dipinto di un blu intenso ed è colmo di stelle a cinque punte.
SIGNIFICATO = cielo che rappresenta la notte che per gli egizi è una divinità. Importanza della vita dopo la morte. Idea della morte come sonno eterno quindi come notte, luogo e tempo dove vivono i morti.
Notte stellata sul Rodano VAN GOGH 1888 Parigi
L'opera ci mostra che c’è un paesaggio, che siamo di notte perché i colori mirano sul blu, non solo cielo ma anche le case mirano al blu, stelle e luna.
Le pennellate sono diverse, lui era autodidatta quindi non teneva conto delle regole accademiche, fortuna perché così era libero di esprimersi. La pennellata per lui è molto importante ed esprime il sentimento dell'artista. Stelle e luna rappresentate con pennellate radiali perché la luce si espande. Nel cielo crea onde per dare l'idea di vento.
elementi orizzontali e verticali. Cielo orizzontale e verticali es. cipresso che tiene unite le due parti ed in piccolo viene rappresentata anche dal campanile.
Fa cipressi che sembrano delle fiamme, non reali. In Provenza c’è un vento molto forte che muove tutto, anche i cipressi ecco perché lui li fa così.
Caratteristica principale la pennellata e i colori. Funzione di unione dei due paesaggi cielo e terra grazie al cipresso. Se non ci fosse? Il quadro sarebbe completamente diverso, unisce L alto e il basso e da uno spazio, una misura.
Abbiamo documenti in cui lui ci dice che ha fatto il quadro dopo un po’ di volte che la mattina guardava fuori dalla finestra e vedeva la stella del mattino (venere), lui ha dipinto dal vivo hanno addirittura calcolato quale sarebbe stata la notte in cui ha dipinto. Ha inventato un capello con porta candele per poter vedere la tela ma senza alterare la Luce di ciò che stava fuori dalla finestra.
Chiedere ai bambini emozioni/pensieri che suscita? E cosa voleva comunicare L artista SECONDO TE?
Sito di cui fare attività DESTINATION MODERN ART
Percorso dentro al museo moma di New York (Visita virtuale al museo moma di New York.)
Si sentono tutti i rumori della notte che ci aiutano a capire il tutto.
Possibili percorsi tematici, stelle, pennellate, colori. Pennellata incisiva di VAN GOGH ( possibilità di Rappresentarla con didò per i più piccoli vedono proprio l'incisione. Anche con i pennelli si può fare molto densa.)
Notte stellata sul Rodano VAN GOGH 1888 Parigi
Notte diversa, quindi stelle diverse e paesaggio diverso. Permane stile e tecnica quindi attività (didò/tempera densa con vinavil). Grazie a degli studi incrociati riguardanti la prospettiva dell’opera e la posizione della casa gialla dell’artista, è stato facile determinare da che punto la notte stellata di Van Gogh è stata realizzata.
Arles, la piccola città francese sul Rodano, era uno scenario più che perfetto per i quadri di Vincent, poiché offriva tanti scorci ideali per la creazione di scene mozzafiato come queste.
atmosfera “umida”= si tratta di un effetto unico ed è il risultato di una dura rielaborazione, prima ha lavorato prima su uno strato di colore, poi, mentre questo era ancora umido, ha cominciato a lavorare su quello successivo e così via, arrivando a questo risultato.
Alla fine, la sua scena ha acquistato un aspetto meno realistico e molto più fresco e particolare.
Ad una prima occhiata potresti pensare che siano le stelle a dare questa particolare luminosità a tutta la scena, ma non è così.
In questo bel cielo stellato sul Rodano sono le illuminazioni di Arles che si riflettono nelle acque del fiume a dare luminosità.
Matisse notte di Natale. (MOMA NEW YORK) 1951
Bellissimo collage, progetto per una vetrata mai stata realizzata, diversi tipi di stelle, facendo proprio il collage, tecnica della carta colorata, non esisteva la carta di collage e allora dipingeva lui i fogli di carta= potremmo fare noi la carta di collage, fogli grandi con tempera rinforzata con vinavil e poi ritagliamo e facciamo il collage.
Henri Matisse, detto anche il “poeta del colore”. Opera fondata su una sintesi delle forme fino a trasformale in simboli plastici, attribuendo tutta l’importanza a linee e colori che creano la composizione. sintesi fino a giungere all’essenziale. Rappresenta le stelle attraverso la luminosità gialla di una stella su un struttura a croce color blu, alternata ai lati a riquadri verdi, gialli e rossi
Mirò luna e stelle 1967
Mirò amava tantissimo le stelle, c’è sempre un personaggio che guarda verso il cielo ( anche solo un occhio) a lui interessa il rapporto tra uomo e cielo, lui le fa semplici come asterisco.la serie delle “Costellazioni”, ventitre dipinti che costituiscono una delle massime realizzazioni dell’artista.
Trovandosi davanti questo dipinto una tra le prime sensazioni sarà sicuramente quella dello smarrimento e mistero. Le stesse sensazioni che il nostro artista provava di fronte ad uno scenario infinito ed interminabile, composto da segni celesti.
è pienamente evidente la sua passione per il cielo notturno e , lasciando ampio spazio all’immaginazione, troviamo le figure ripetute e tanto care all’artista di donne, occhi, uccelli, luna e stelle. Una rappresentazione fantastica della realtà con richiami al mondo dei sogni. L’intera superficie del dipinto è cosparsa di forme e linee morbide disposte tra il centro e i bordi. Figure astratte e segni ,ogni elemento richiama gli altri, l’uno non è pensabile senza l’altro; forme semplici ed infantili rappresentate senza alcun piano prospettico che riprendono al meglio una delle sue tesi fondamentali secondo cui “l’arte dei bambini è la manifestazione più fertile della mente”; colori brillanti ,rosso, giallo, blu, contrastanti al nero su uno sfondo non bianco: quello che utilizza infatti è una base colorata ottenuta sfregando semplicemente i pennelli sulla tela, per pulirli dai colori utilizzati nei dipinti precedenti, in modo che ogni dipinto lascia parte dei suoi colori in quello successivo, stabilendo una sorta di contatto tra le opere. Tutto sembra come seguire un certo ordine all’interno del caos
Attività= varie parti di diverse opere di Mirò di varie forme e far comporre a loro il “ loro cielo”/ rappresentarne una con la sua tecnica.
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VAN GOGH Campo di grano con cipressi 1989 Londra
possiamo notare che il paesaggio rappresenta un angolo di campagna, dove si trova un cipresso sulla destra (ondulati per vento in Provenza) , un cielo tormentato dal vento e offuscato dalle nuvole e un grande campo di spighe in primo piano. effetto illusionistico di luce/ombra e di movimento grazie alle varie tonalità di beige che vengono utilizzate per rendere il campo di grano più realistico; i cespugli che si trovano invece nella zona intermedia del dipinto sono realizzati con varie tonalità di verde, a cui si vanno a mischiare anche i cipressi sempre dello stesso colore, ma più distinti e scuri. Sullo sfondo montagne di un colore azzurro e blu, che, nonostante il colore simile, è in netto contrasto con le nuvole piene di curve nella parte alta del dipinto.
Magritte la corda sensibile/ Infinita ricognizione 1930
Cosa tiene le nuvole sospese nel cielo? Ingenuità di un bambino che si interroga sul cielo. Un bicchiere trasparente per Magritte, chiedere ai bambini di fantasticare ed immaginare secondo loro cosa può tenere nel cielo le nuvole.
Magritte rompe le regole, Fa vivere gli oggetti di significati nascosti svelati dalla sua pittura limpida e serena.
Il quadro si interroga su una di quelle domande che ci si pone nell’infanzia, quando nel mondo è ancora tutto possibile: come fanno le nuvole a volare sulle nostre teste, ad essere leggere e senza peso? Le terrà una corda?
La leggerezza della domanda= leggerezza della risposta. Trasmette il messaggio Del “Se non lo vedi non è detto che non esista”= c’è sempre una possibilità nascosta, una sorpresa dietro una certezza.
Guardare le nuvole e chiedersi perché siano là vuol dire guardare il mondo e non subirlo, vuol dire porsi verso le cose non solo con la volontà di capirle, ma anche di farne parte attivamente.
“Infinita ricognizione”, due eleganti signori intenti a conversare, passeggiando disinvoltamente in mezzo al cielo:
Visita virtuale al museo moma di New York.
Giotto cappella degli Scrovegni
Nella Cappella degli Scrovegni le pareti laterali e l’arco trionfale presentano affreschi raffiguranti storie tratte dalle Vite di San Gioacchino e Sant’Anna, della Vergine e di Cristo, la volta con un bellissimo cielo blu pieno di stelle e medaglioni raffiguranti Gesù, Maria e vari Profeti, e la controfacciata con un immenso Giudizio Universale.
illusione prospettica che sembra far “oltrepassare” le pitture!
Giotto, chiamato ad affrescare nel 1303 la Cappella padovana, porta a compimento uno dei cicli più importanti della storia della pittura italiana mescolando alle innovazioni tecniche il fine didascalico dell’arte del Trecento: il susseguirsi degli affreschi che raccontano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento culmina nel Giudizio universale che spinge il visitatore verso il fine cristiano del suo percorso terreno, l’agire retto che conduce alla salvezza della sua anima.
Il racconto visivo della Cappella degli Scrovegni rimanda agli episodi della vita di Maria e di Gesù, tra cui l’Annunciazione, il Battesimo, la Crocifissione, l’Ascesa al cielo che si allineano, come i fotogrammi di una pellicola, in tre fasce narrative.